
Eccovi alla seconda parte del post, come promesso, oggi vi propongo altre testimonianze direttamente da blogger molto autorevoli, e con molta esperienza.
Credetemi, quello che loro condensano in poche righe, per voi potrebbero essere migliaia di Euro risparmiati, e molte arrabbiature in meno. Non sta scritto da nessuna parte che uno debba per forza prendere fregature, per fare esperienza.
La domanda
La domanda è la stessa di ieri : “Hai avuto esperienze dirette o indirette con i freelance quali sono stati i problemi principali che hai incontrato ? “
Volevo solo far presente che tutti i blogger (tutti molto conosciuti, grazie al loro lavoro e ai loro blog) che hanno partecipato al post, sono stati molto disponibili e molto precisi; questo la dice lunga sulla loro professionalità. Non ci sono volute mille e-mail e neanche mille richieste in carta bollata, è bastato chiedere se gli andava di condividere la loro esperienza e così è stato.
Laura Gargiulo
La prima blogger di oggi è Laura Gargiulo, fondatrice del blog Italianwebdesign, e oggi blogger verso il suo nuovo blog
E’ giusto anche vedere l’altra faccia della medaglia, ovvero i problemi con le Web agency
Laura ci racconta:
“Senza far nomi ovviamente, posso raccontarti la mia esperienza negativa con qualche web agency.
In genere con i professionisti singoli invece non ho mai avuto grossi problemi perchè sanno gestirsi, solo raramente mi è capitato che se il professionista fosse alle mie dipendenze ci fosse qualche ritardo dovuto a troppi lavori accavallatisi, ma niente di ingestibile.
Tornando alle web agency invece, per qualche anno ho lavorato con una webagency in cui il referente era uno solo e non riusciva a gestire più progetti contemporaneamente. Risultato, i progetti si protraevano per anni.
All’opposto, nell’ultimo anno ho incontrato una webagency in cui la gestione di tutti i progetti era gestita da … TUTTI!
In pratica per lo sviluppo di un sito, di cui era già pronta la grafica, tra l’altro, mi sono ritrovata a dovermi relazionare con almeno 5 persone NON tecniche per aggiornarli sullo stato dei lavori e dai quali ottenere una risposta sulla modalità di realizzazione di qualche punto del lavoro è stato impossibile. Stavo per rifiutare l’ingaggio perchè non sembravano volermi pagare l’acconto e perchè per ogni dettaglio volevano che mi recassi di persona in agenzia, seppure non fosse previsto da contratto.
Mia sorella (Elena Gargiulo anche lei webdesigner), che ha preso inizialmente il contatto, è andata per ben 3 volte da loro tornando a casa a mani vuote. La prima volta per conoscersi, la seconda per dirle che le avrebbero affidato un progetto, la terza per dirle di cosa si trattava. E dire che loro fanno largo uso di Skype!
Infatti chiariti questi punti (che io non mi sarei mossa per andare da loro a vuoto e perchè ero a inizio gravidanza) e una volta ottenuto l’acconto, mi sono messa all’opera. Dal giorno successivo, ogni giorno, ricevevo contatti da parte loro via Skype (telefonate o messaggi) in cui mi si chiedeva a che punto ero…”aria!!!” mi son detta, devo respirare!!. Insomma, gira e rigira si è giunti alla conclusione del lavoro, non sapevo più con chi relazionarmi dei 5 referenti + la grafica che aveva creato il progetto, e la conclusione era che a momenti neanche mi pagavano perchè uno dei referenti voleva che mi recassi di persona da loro per le ultime correzioni, cosa che avevo già portato avanti e quasi completato con gli altri referenti.
Mancavano giusto due cavolate. Insomma, alla fine il referente che faceva l’incazzato era anche l’unico che aveva facoltà di sbloccare il pagamento. Le ultime due cose da finire non ho potuto finirle perchè d’improvviso si erano assentati da Skype e si negavano e non rispondevano alle mail. Assurdo.
Non so come, poi mi hanno pagato. Ah, ricordo, forse ho parlato del fatto che mia cugina che è avvocato.”
Ringraziamo Laura per il suo contributo
E come vi accennavo, i problemi ci sono anche tra freelance e Web agency, e questo è un tema che poi meriterà un post separato.
Francesco Gavello
Francesco Gavello autore del blog di Francescogavello.it e offre consulenza presso Orangemediamarketing
Francesco ci dice:
“Credo che il tempo sia il bene più prezioso che abbiamo a nostra disposizione. Purtroppo, è limitato.
Per questo, quando si tratta di trovare il giusto collaboratore, non posso proprio fare a meno di considerare il modo in cui viene gestito il tempo nei miei confronti.
Non mi riferisco alle tempistiche di consegna, quanto piuttosto al rispetto del mio tempo. Appuntamenti, scadenze, reminder. È così semplice oramai fare in modo che tutto vada per il verso giusto che davvero non riesco a credere come ancora si possa pensare di saltare conference call, consegne o invii di materiale senza neppure abbozzare una giustificazione. Non è “pignoleria”, è rispetto. Cosa che dovrebbe trovarsi alla base di ogni professionista.“
Ringraziamo Francesco che ci ricorda due cose fondamentali, il rispetto del tempo e del lavoro, delle persone con cui si collabora.
E’ vero siamo così circondati da telefoni, internet, mail che sembra impossibile sentire ancora: “Mi sono dimenticato”.
Benedetto Motisi
Benedetto Motisi scrive sul suo blog: Seojedi e si occupa di SEO
Benedetto ci racconta :
“Conosci il tuo amico e non conoscerai l’ira del cliente
Apro questo mio piccolo contributo con la parafrasi di un famoso detto. Se è vero che la conoscenza del proprio nemico ( o meglio competitor) dà un vantaggio considerevole, lo stesso vale anche con le persone con le quali ci si ritrova a collaborare: se le conosciamo è meglio. Molto.
Devo dire che fino ad oggi sono a credito con le collaborazioni e per fortuna: a meno che da domani non si trasformano tutti in zombie sputacchianti, si, posso dire che a parte rare eccezioni mi sono sempre trovato bene a lavorare in team.
Un po’ perché sono consapevole dei miei (molti) limiti, un po’ perché non sono il Dr.Octopus e non potrei fare mai mille cose insieme.
Certo che quando mi sono trovato male con qualcuno è sempre stato con i botti.
Ti porto un esempio premettendo che, al di là della scarsa professionalità del tipo in questione, io ho peccato di ingenuità: se avessi conosciuto appieno lo storico del personaggio, non ci avrei mai voluto avere a che fare.
Lavoro interessante, portale orientato alla medicina, 50% di impegno mio lato Web Marketing e 50% impegno di questo collaboratore lato grafico.
Lezione 1:
Se non sai come lavora il collaboratore, “Mettilo in prova” su qualcosa di marginale.
La situazione precipita in fretta: vuoi perché ho pescato anche la combo “cliente livello Nightmare” (perennemente insoddisfatto oltre che molto itagliano: l’acconto voleva darcelo in busta chiusa a nero, passando a ritirarlo in ufficio in orari non convenzionali. Che diavolo, Men in Black) e il collaboratore si scoccia di stare a sentire le critiche al suo lavoro e gli risponde pure male.
Lezione 2:
Un team, una sola voce. Non necessariamente la tua, ma una sola.
Dopo qualche mese, pochi soldi e molto lavoro cestinato, il collaboratore decide di mollare tutto per prendere un’altra strada: scelta condivisibile ma non da un giorno all’altro. Il cliente, già stanco delle tiritere sulla parte grafica, sbrocca del tutto. In quel momento mi trovo anche nella situazione in cui non ho nessun altro a cui rivolgermi per questa parte di lavoro e tocca affidarmi alle mie scarse capacità grafiche e ai santissimi portali di template già pronti. Il cliente, sollevato fra l’altro di poter risparmiare su una grafica ad hoc, viene chiuso in maniera risicata.
Lezione 3:
Cerca di avere sempre una alternativa per le emergenze che non sia tu stesso.
Insomma, sono sicuro che dietro l’angolo ci sono mille occasioni e mille-e-uno imprevisti per complicarsi la vita ma non capiterà più che scelga di darmi la zappa sui piedi da solo così. Spero. Oh beh, chissà quanti ce ne sono che potrebbero dire questo di me .”
Ringraziamo Benedetto Motisi, anche lui ci offre un sacco di consigli e spunti di riflessione.
Sono stato davvero felice di ospitare sul mio blog tutti questi blogger importanti. E spero anche che siano serviti a tutti i consigli che ci hanno dato.
Questo post non è contro i Freelance, tutt’altro.
Bisogna imparare a distinguere in fretta chi lavora bene da chi vi fa perdere credibilità, tempo e anche soldi.
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