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16
Nov

Digital marketing per la ristorazione

Oggi vi parlerò di un progetto abbastanza nuovo nel panorama italiano, due professionisti  Nicoletta Polliotto, consulente per aziende food e travel owner di MuseComunicazione.it  e  Luca Bove, SEO di lungo corso hanno scritto assieme un libro “Ingredienti di Digital Marketing per la Ristorazione”, primo volume in Italia dedicato al web marketing per  questa categoria merceologica.

Come è arrivata l’idea di fare un libro su un discorso così specifico come la ristorazione?

Nicoletta: Buongiorno a voi e a tutti i lettori del blog. SEO, SEM, content marketing, digital marketing sono temi dibattuti, su cui si scrive, si riscrive, si copia, si elabora, si traduce dall’inglese. Una selva di materiali.
Scrivere un libro di Digital Marketing oggi richiede o un approccio altamente specialistico e verticale, che apporti valore aggiunto all’editoria di settore, o un orientamento pragmatico, fatto di buone pratiche, ricerche, esperienze e casi di studio, orientato a specifici settori.
Chi ha urgenza di acquisire coscienza e conoscenza di cultura e marketing digitale è l’area merceologica della ristorazione e lo deve fare subito. Poiché è quella che ne può trarre maggiori benefici e più proficue opportunità di business.
Io, con l’agenzia Muse Comunicazione e soprattutto con il blog CnR – Comunicazione nella Ristorazione, mi rivolgo al Food e agli operatori dell’accoglienza ristorativa da anni.
Luca  mi ha contattata un anno fa e da questo incontro è nato il progetto del manuale, che l’editore Dario Flaccovio ha immediatamente scelto come progetto adatto per la sua Collana Web Book.

Luca: Tutto è partito dall’osservazione del mercato, tra esperienza personale e ricerche  ho notato come non venissero sfruttate per bene le opportunità offerte dal mondo digitale. E da lì è maturata l’idea di uno strumento divulgativo.
E siccome il digital marketing è un’area veramente ampia, ho chiesto aiuto a Nicoletta che ha competenze complementari alle mie che potete visionare sul blog ComunicazioneNellaRistorazione.it.

Rispetto ad altri paesi, nonostante ci considerino un paese dove si mangia molto bene, siamo indietro o in linea rispetto al binomio web/ristorazione?

Luca: Come Paese Italia siamo tra i leader mondiali nel cibo, ma siamo molto scarsi nella promozione e nel web. E questo discorso si può generalizzare alla promozione, basta pensare al fatto che abbiamo inventato un sacco di golosità, ma non abbiamo saputo commercializzarle per bene,  ad esempio le catene più grandi di pizze NON sono italiane…

Guardando ai singoli locali poi, quello che abbiamo notato è che mediamente sono i clienti dei ristoranti che usano gli strumenti digitali MOLTO più di quanto fanno i proprietari degli stessi. C’è una forte asimmetria che i ristoratori non riescono a colmare.
Pensate a quante volte avete usato uno smartphone per trovare un posto dove mangiare…  e poi pensate a come si lamentano i ristoratori per le recensioni.

Nicoletta:
Vuoi un quadro realistico? Siamo indietro anni luce rispetto a UK, US, ma anche altri territori assai più evoluti digitalmente.

Schiacciato dalla crisi economica, dalla competizione pressante, dalla sovraesposizione mediatica, per la quale si vede costretto a disegnarsi un ruolo da superhero dei fornelli, inadeguato a reggere l’evoluzione tecnologica applicata a management, ordinazione, comunicazione e vendita, il ristoratore italiano è cosciente di dover innovare, ma ha difficoltà a individuare un percorso di formazione e aggiornamento che lo porti a padroneggiare la nuova cultura digitale.
Su tutto regna la certezza di essere occupato 24 ore al giorno con i compiti operativi, dall’orto in cucina, dalla relazione con fornitori e brigata al servizio in sala.
E ha ragione.
Ma deve trovare il modo di confrontarsi con il nuovo, con le opportunità che il web e soprattutto il mobile possono offrire al Local Business per eccellenza: il ristorante.
Questo il vero panorama in cui ci muoviamo e per il quale abbiamo proposto il nostro libro!

Il web può davvero aiutare i ristoranti?

Nicoletta: Noi ci crediamo proprio ed è il vero motivo per il quale abbiamo scritto il primo manuale in Italia a occuparsi di queste tematiche.
Il libro offre una base teorica, buone pratiche, dati e statistiche, casi di studio, esempi e suggerimenti frutto della nostra esperienza e di quella dei colleghi specialisti che ci hanno offerto il loro contributo (Robi Veltroni, Mirco Moretti, Alessio Beltrami, Alessio Moretto, Valentina Lepore, Cinzia Di Martino, Anna Covone, Guglielmo Arrigoni, Fabio Sutto, Veronica Gentili, Luigi Mastandrea, Lorenzo Ferrari, Sara Caminati, Anna Maria Pellegrino, Mauro Santinato, Giulio Gargiullo).

Vogliamo che il ristoratore inizi a prendere confidenza con il marketing digitale, speriamo che con la lettura del manuale individui target, strategie e strumenti giusti per il suo business e progetti il suo piano di comunicazione, marketing e vendita.
Con questo libro ci proponiamo di chiarirgli un po’ di più le idee quando deve scegliere gli strumenti digitali e soprattutto i consulenti web.

Luca: La risposta secca è ovviamente SI.
Il primo scopo di un ristorante (come di ogni altro business) è trovare clienti,  e per farlo una delle strade maestre è quella che passa dal web.
Gli strumenti a disposizione da usare sono veramente tanti e purtroppo poco usati o usati male.  Per fare degli esempi, molti pubblici esercizi NON hanno manco il sito web, la presenza sui sistemi di local search è ancora bassa, e  il numero di coloro che fanno pubblicità su Internet è ridicolo.

Il mobile è diventato fondamentale nella strategia web di un ristorante?

Luca: Si. La ristorazione, secondo svariate ricerche, è tra le categorie dove l’uso degli smartphone è più ampio, tant’è che si può pensare di applicare una strategia Mobile-Only, ovvero avere solo un sito per smartphone.
Inoltre è pieno di app per la ristorazione, che si usano per tutto, dalla ricerca di un posto dove mangiare, alla realizzazione delle foto dei piatti e relativa condivisione sui social, passando dalle recensioni.

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Come mai i ristoratori, hanno così tanta paura di Tripadvisor?

Nicoletta: Forse sono stati contagiosi gli albergatori, con le loro polemiche e anche le denunce … Di certo, come tutte le situazioni problematiche, anche gli elementi più complessi possono essere tramutati in grandi opportunità.
Diciamo le cose come stanno: è umano reagire in modo stizzito alle critiche che ci vengono rivolte, da amici e colleghi; quando il giudizio al tuo operato arriva da un cliente, il fastidio può trasformarsi in reazione poco gradevole e pericolosa per l’immagine del Ristorante.
Sappiate che non vi è nulla di più deleterio che rispondere immediatamente e in preda all’ira a un commento negativo.

Nel nostro capitolo 12 offriamo anche consigli e suggerimenti per cavalcare gli UGC ossia i contenuti prodotti dai nostri utenti/ospiti, anche se sono le famigerate review su TripAdvisor.
Non solo: questo tipo di risorsa può essere cavalcato strategicamente per ottenere validi successi in termini di brand Reputation e anche di vendita.
Non a caso in questa porzione di testo dedichiamo un’ampia intervista al portavoce di Tripadvisor che ci trasmette dati, statistiche e anche consigli molto utili.
Nel capitolo 10 poi intervistiamo anche TheFork, sistema di proprietà di TripAdvisor per l’acquisto e la prenotazione diretta online del tavolo del ristorante.
La tecnologia digitale galoppa e i ristoratori non possono saltare giù dalla diligenza!

Luca: Io semplificherei e darei 2 motivazioni:

1) perché i ristoratori non ne comprendono il meccanismo

2) perché qui in Italia non piace essere giudicati.
Tutti questi sistemi di importazione anglosassone che si sono affermati qui in Italia stanno facendo cambiare pian piano la mentalità, ma è ancora lunga.
In ogni caso i proprietari, invece di lamentarsi, farebbero bene ad essere proattivi nel chiedere recensioni e a rispondere a mente fredda ai commenti.

Avete affrontato anche l’argomento di più di un punto vendita, la strategia tra un solo ristorante e più ristoranti, cambia molto?

Luca:  Se si hanno più ristoranti è ancora più importante avere un metodo e delle strategie di marketing solide e scalabili, ma non ci sono differenze sostanziali.
Nel mio lavoro con il progetto Localstrategy  mi occupo molto di catene e franchising, e ho riportato qualche dato e consigli anche nel libro.

 

Ringraziamo Luca e Nicoletta per la chiacchierata e se volete scaricare l’estratto del libro andate sul Sito ufficiale del libro

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